Ci siamo finalmente: qui trovate la scheda del vino e la breve presentazione in video

L’Antillo 2021 ci riporta ad un gusto di un Bolgheri più fresco e fruttato, con un pizzico di spezia, un vino di breve invecchiamento non troppo impegnativo ma comunque di spessore. L’Antillo ci riporta alle tradizioni passate del nostro territorio, per la prevalenza nel taglio del Sangiovese.

Concentrati su un presente molto importante, pochi ricordano che qui la produzione di vino è ben più antica. Purtroppo, è stato proprio il Novecento, prima della rinascita, il periodo più difficile per il vino locale, per colpa della fillossera. Il parassita colpì la nostra costa soprattutto dagli anni ’20 e mise in ginocchio l’allora fiorente produzione locale. Essa scese al minimo storico a metà secolo, sostituita dall’olivicoltura e in parte anche dall’orto-frutta, per poi riprendere la sua risalita e l’evoluzione straordinaria che ha condotto fino al nostro tempo.

Fino all’arrivo della fillossera, il territorio stava godendo di un momento magnifico per il vino, dopo le bonifiche di fine Settecento ed inizio Ottocento. C’era stato un notevole ampliamento della produzione ed il vino locale era lodato dalle celebri odi del Carducci.

Se volete saperne di più, potete leggere del secolo d’oro del vino a Bolgheri a questo link del mio blog.

Nota Bene: ormai è uso dire “il vino a Bolgheri”, perchè la DOC si chiama Bolgheri e, parlando di vino, è questo il nome conosciuto dai più. Ricordiamoci però che il vino Bolgheri DOC è prodotto nel territorio del Comune di Castagneto Carducci. Per questo motivo, sarebbe più corretto, se si parla di geografia, dire “il vino a Castagneto”. In fondo, è la stessa cosa (o quasi, perchè nel territorio possono anche essere prodotti vini non DOC), ma non è scontato che tutti lo sappiano.