La rivista dei Sommelier Toscana così descrive il Rute 2018:
“Denso nel calice fino all’impenetrabile. Un’iniziale impatto olfattivo di agrume vira poi sul timo, grafite, mora, felce e caffé. Al palatico scalpita ancora e sprizza fresco brio su tannini ancora da domare che lasciano anche al finale un’idnetità gustativa fatta di erbe, arancia e cacao“.
Nel gruppo dei Blgheri Rosso 2018 in assaggio è stato il migliore.
Anche l’Airone 2020 ha colpito:
“Colore paglierino. E’ decisamente intenso al naso con sentori fruttati di mela e melone e floreali di ginestra. Entusiasma alla bocca perché si fa sontuoso, ricco e persistente“.
Grazie mille ai bravi sommelier.
Assaggiateli e diteci cosa ne pensate.